Il film del momento è senza dubbio “Revenant”. Il binomio DiCaprio
- Iñárritu ha incuriosito il pubblico, che è corso a vedere la pellicola
uscita nelle sale italiane giorno 16 gennaio.
La domanda che tutti si pongono è: “DiCaprio riuscirà finalmente a vincere il
tanto sognato Oscar, grazie al
regista premio Oscar in carica?”. Proviamo a rispondere analizzando un po’ la
pellicola. Sia chiaro, Alejandro Iñárritu, dopo “Birdman”, ci ha regalato un’altra pellicola con i fiocchi.
Tuttavia, sebbene sia di un genere totalmente diverso, non dimostra essere allo
stesso livello del film che ha stravinto agli Oscar dello scorso anno. Il film
parte bene, interessante il personaggio di Hugh
Glass, interpretato da DiCaprio, caratterizzato da un’irrefrenabile sete di
vendetta. Dal lato opposto troviamo un credibilissimo Tom Hardy nei panni dell’antagonista di Glass, John Fitzgerald, uomo spietato, avido e che ha ucciso il figlio di
Glass. Promossa, dunque, la prima parte di film, con tanto di presentazione dei
personaggi e d’introduzione alla storia. Procedeva tutto bene, il film sembrava
entusiasmare a pieno le aspettative del pubblico quando, ad un tratto, Iñárritu
decide di ricordare al mondo chi è lui, il regista onnipotente che ha vinto il
premio Oscar e si lascia trascinare da un egocentrismo esasperante durato
un’ora abbondante, tra inquadrature epiche e trama un po’ messa in stand-by.
La regia è comunque impeccabile. Iñárritu si dimostra un
regista di spessore, che delizia gli occhi dello spettatore con il suo modo di
usare la macchina da presa, ma rischia di annoiarlo.
Tornando a DiCaprio, potrebbe vincere finalmente
l’ambitissimo premio, con una parte caratterizzata più da grugniti che da dialoghi
e che si contraddistingue, più che altro, per la complessa fisicità del
personaggio. Paradossalmente però quella di DiCaprio sembrerebbe una delle sue
poche interpretazioni che non farebbero gridare allo scandalo se non vincesse la
statuetta neanche stavolta. Chiaramente l’attore è sempre esemplare e si
continua a dimostrare un monumento del cinema di Hollywood. E’ uno scandalo che
non abbia ancora vinto l’ambitissimo premio. Basti pensare a tutto ciò che
l’attore ha dovuto sopportare per ricoprire questo ruolo. Tra le cose
impensabili che Leo ha dovuto fare ci sono il rifugiarsi all’interno dello
stomaco di un cavallo per ripararsi dal freddo, farsi ricoprire di formiche e
mangiare un fegato di bisonte crudo.
Revenant, in vista degli Oscar, sembra essere un film capace
di poter conquistare la statuetta degli Oscar come “Miglior Attore
protagonista” e “Migliore regia”. Non sembra, invece, poter competere per la
categoria “Miglior Film”.
Di Francesco Sciortino
Revenant e la caccia all'Oscar di DiCaprio
Reviewed by Unknown
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14:27
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sono d'accordo quasi totalmente con l'analisi nel complesso ma mi permetto di non condividere il pensiero su Inarritu poiché io ritengo che revenant sia stato invece un passo ancora innovativo sulle tecniche realistiche di ripresa dove ancora un semplice respiro può trasmettere vicinanza allo spettatore che viene accompagnato alla scena successiva.
RispondiEliminaSu di caprio,probabilmente era l'unica tipologia di interpretazione che gli mancava per dimostrare di essere un attore completo!
per il resto, complimenti a Francesco per l'articolo, continua così; -)